RIFERIMENTI NORMATIVI PER LO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE:

Tutta la normativa nazionale di riferimento per lo scarico delle acque, è stata unificata ed inglobata nel DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n.152 di seguito faremo riferimento alle due normative principali che sono state riportate nel nuovo decreto ma i cui limiti restano sempre validi.

Riassunto dei punti principali del D.L. 152/99, inerenti alle acque di scarico

PREMESSA:

Il DECRETO LEGGE N. 152 del 11/5/99“Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane…11”, pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n.101/L, del 29/5/99, e ripubblicato nella Gazzetta Ufficiale1 n. 146/L del 30/7/99 con aggiunta di relative note, disciplina totalmente la materia in tutti i suoi aspetti (principi generali e competenze, obiettivi di qualità, tutela dei corpi idrici e disciplina degli scarichi, strumento di tutela, sanzioni). Tale Decreto Legge abroga e/o modifica le precedenti Leggi e/o Regolamenti in materia, per cui è necessario conoscere l’esatto impiego di manufatti ed impianti per il trattamento delle acque di scarico civili (Fosse Imhoff, Depuratori ad ossidazione totale, altri sistemi pseudodepurativi).
Il18 agosto 2000 è stato emanato il decreto legislativo n. 258 recante “Disposizioni correttive e integrative del D.lv. 11 maggio 1999, n. 152, in materia di tutela delle acque dall’inquinamento a norma dell’articolo 1 comma 4, della legge 24 aprile 1998 n.128 ” pubblicato sulla G.U. Supp. Ord. n. 153\L del 18\9\2000.

ANALISI DELLE RICHIESTE LEGISLATIVE:

Relativamente al trattamento delle acque di scarico civili (abitazioni, alberghi, ristoranti, scuole, collegi, campings, ecc.) il Decreto Legge 152/99 indica quanto segue:

Articolo 29 – Scarichi sul suolo

È vietato lo scarico sul suolo e negli strati superficiali, fatta eccezione per:

  1. Nuclei abitativi isolati, dove non sia in essere o prevista una rete fognaria; pertanto le Regioni dovranno identificare un sistema depurativo individuale in armonia con il livello dì protezione ambientale.
  2. Per gli scaricatori di piena a servizio delle reti fognarie.
  3. Per gli scarichi di acque reflue urbane per i quali sia accertata l’impossibilità tecnica a recapitare in corpi idrici superficiali, purché vengano rispettati i valori limite di emissione fissati.

Articolo 30 – Scarichi nel sottosuolo e nelle acque sotterranee

È vietato lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo. Le sole eccezioni, previa indagine preventiva ed autorizzazione dell’autorità competente riguardano lo scarico di acque utilizzate per scopi geotermici, delle acque di infiltrazione di, miniere o cave, o altri casi diversi dalle acque di scarico civili.

Articolo 31 – Scarichi ín acque superficiali

Gli scarichi di acque reflue urbane potranno immettersi in acque superficiali solo con valori limite entro la Tabella 3 dell’Allegato 5 al D.L. 152/99. Il piano di risanamento delle situazioni fatiscenti indica il realizzo epurativo in tempi previsti in base al numero di abitanti degli agglomerati.

Articolo 33 – Scarichi in reti fognarie

Gli scarichi di acque reflue domestiche, che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi purché osservino i regolamenti emanati dal gestore dell’Impianto centralizzato di depurazione delle acque reflue urbane. Per l’accesso nelle reti fognarie è necessario il rispetto dei valori limite indicati nella Tabella 3 dell’ allegato n. 5 del D.L. 152/99.

Allegato n. 5 – D.L. 152/99 – Limite di emissione degli scarichi idrici

Gli scarichi provenienti da Impianti e manufatti di trattamento delle acque reflue urbane, potranno essere smaltiti con i seguenti criteri:

  1. Scarichi in corpi d’acqua superficiali
    • Per agglomerati fino a 2000 abitanti con un impianto di trattamento in grado di rendere acque depurate entro i limiti della Tabella 3 (scarico in acque superficiali)
    • Per agglomerati fino a 2000 abitanti con un impianto di trattamento in grado di rendere acque depurate entro i limiti della Tabella 3 (scarico in acque superficiali)
    • Per agglomerati da 2000 a 10000 abitanti e oltre i 10000 abitanti con un impianto di trattamento in grado di rendere acque depurate entro i limiti della Tabella 1 (limiti di emissione per gli Impianti di acque reflue urbane).
  2. Scarichi sul suolo
    • Tutti gli scarichi ammessi sul suolo, previsti dall’articolo 29, dovranno subire un trattamento in grado di rendere acque depurate entro i limiti della Tabella 4 (limiti di emissione per le acque reflue urbane ed industriali che recapitano sul suolo).
  3. Indicazioni generali
    • I trattamenti appropriati per il raggiungimento degli obiettivi depurativi dovranno:
      • essere di semplice manutenzione e gestione
      • essere in grado di sopportare adeguatamente forti variazioni orarie del carico idraulico ed organico
      • minimizzare i costi gestionali
    • Per insediamenti con popolazione compresa tra 50 e 2000 abitanti, i trattamenti da impiegare per il raggiungimento degli obiettivi epurativi sono gli impianti a depurazione naturale, quindi il lagunaggio o la fitodepurazione, o impianti tecnologici quindi i filtri percolatori o impianti ad ossidazione totale.
    • Per insediamenti civili provenienti da agglomerati con meno di 50 abitanti, si potranno applicare sistemi di smaltimento come quelli indicati nella delibera del Comitato dei ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento del 4/2/1977.

CONSIDERAZIONI E SOLUZIONI TECNICO-ECONOMICHE RISPONDENTI ALLE RICHIESTE DEL DECRETO LEGGE 152/99, RELATIVAMENTE ALLE ACQUE DI SCARICO CIVILI.

Riepilogativamente, relativamente alle acque di scarico civili (case, villette a schiera, condomini, collegi, convitti, scuole, asili, ristoranti, alberghi, fabbriche, campings, villaggi turistici,ecc..) il DECRETO LEGGE N. 152 del 11/5/1999 fa obbligo di quanto segue:

Scarichi sul suolo (Articolo 29)

  • sono ammesse solo acque depurate con valori dei reflui entro i limiti della Tabella 4, che prescrive in particolare:
    BOD5 = max 20 mg/litro
    Solidi sospesi = max 25 mg/litro

Questi limiti possono essere rispettati solo ed esclusivamente installando un trattamento di “Depurazione ad ossidazione totale (spinto a massima resa e finizzazione)”.

Scarichi nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (Articolo 30)

  • non sono ammessi scarichi di acque civili, nemmeno se depurate.

Scarichi in acque superficiali (Articolo 31)

  • sono ammesse solo acque depurate con valore dei reflui entro i limiti della Tabella 3, che prescrive in particolare:
    • BOD5 = max 40 mg/litro
    • Solidi sospesi = max 80 mg/litro

Questi limiti possono essere rispettati solo ed esclusivamente installando un trattamento di “Depurazione ad ossidazione totale“.

Scarichi in reti fognarie (Articolo 33)

  • sono ammesse solo acque parzialmente depurate, con valore dei reflui entro i limiti della Tabella 3, che prescrive in particolare:
    • BOD5 = max 250 mg/litro
    • Solidi sospesi = max 200 mg/litro

Questi limiti possono essere rispettati solo con un trattamento di “Depurazione parziale” ottenibile con Depuratori ad ossidazione totale – resa minima. Altri sistemi di trattamento non garantirebbero tali valori limite; basti pensare che il liquame grezzo civile ha, mediamente un valore BOD5 sull’ordine dei 400-420 mg/litro, e che ad esempio una Fossa Imhoff di buona qualità può garantire solo il 30-35 % dell’abbattimento del carico organico iniziale, risulterebbe quindi un’acqua reflua trattata da inviare alla rete fognaria con un minimo carico organico BOD5 di 280 mg/litro. Non sarebbe quindi sufficiente il solo impiego di una Fossa Imhoff, ma a monte di questa dovrebbe essere installato un filtro batterico anaerobico, idoneo a ridurre sensibilmente il carico organico; in questo caso però è da valutare nell’assieme se la tecnica e l’economia dell’opera sia più soddisfacente dell’impiego di un “Depuratore ad ossidazione totale – resa minima”.

Allegato 5 – indicazioni generali

fino a 50 abitanti è permesso l’impiego di Fosse Imhoff con smaltimento del refluo mediante subirrigazione, o pozzi perdenti. Tale sistema però contraria in parte l’articolo 30 e soprattutto determina pericolo di inquinamento alle falde sotterranee; infatti raramente vengono eseguite indagini geologiche preventive determinanti l’esatta distanza dai sistemi subirriganti da pozzi o falde acquifere sotterranee.

Ai fini economici, manutentivi e gestionali, il sistema “Depurazione ad ossidazione totale” è senz’altro il più valido rispetto agli altri sistemi depurativi o pseudodepurativi. I principali vantaggi del Depuratore ad ossidazione totale possono essere riepilogamente così elencati:

  • Economia dell’opera: la spesa di acquisto e la sua posa in opera sono notevolmente inferiori ad altri sistemi depurativi (filtri percolatori, fito-depurazione, ecc.); il costo dell’opera finita è inoltre uguale o inferiore al costo dell’opera finita di un sistema subirrigazione (acquisto di Fossa Imhoff, costruzione di trincee, acquisto e posa di tubazioni forate, tessuto filtro, ghiaietta e ghiaione).
  • Sicuro funzionamento: il Depuratore ad ossidazione totale ha un funzionamento costante, in grado di sopportare forti variazioni orarie del carico idraulico e organico; al contrario altri sistemi depurativi necessitano di costanti portate orarie, per non subire intasamenti e malfunzionamento.
  • Semplicità di manutenzione e gestione: la manutenzione e gestione del Depuratore ad ossidazione totale, possono per la loro semplicità, essere eseguite direttamente dall’utilizzatore dello scarico. Pochi e semplici controlli ed interventi periodici assicurano una resa costante del Depuratore; al contrario, altri sistemi depurativi richiedono interventi e controlli di tecnici specializzati ed eventuale uso di prodotti addittivanti.
  • Esigui costi di gestione: i costi di gestione del Depuratore ad ossidazione totale sono minimi. Ad esempio l’espurgo dei fanghi attivati in eccesso deve essere eseguito ogni 15-24 mesi al contrario l’asporto dei fanghi da Fossa Imhoff deve necessariamente essere eseguito, come prescritto (Delibera comitato ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento del 4/2/77), ogni 6 mesi. Inoltre i fanghi asportati da Depuratore ad ossidazione totale sono innoqui, e possono essere utilizzati come concime nei campi agricoli.
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